Sempre più spesso, sentiamo parlare di una condizione molto particolare, chiamata “stress da lavoro correlato”: colpisce uomini e donne di ogni età – individui impegnati in ogni genere di mansione – anche se è particolarmente comune e rischiosa per tutti quei i lavoratori che hanno frequenti contatti col pubblico e molte responsabilità, come nel caso delle professioni mediche.
Nel corso dei decenni, la struttura e gli orari di lavoro non hanno fatto che incrementare i casi di depressione1.
Questo disturbo – fisico, psicologico e sociale – si manifesta quando il senso di inadeguatezza e la convinzione di non riuscire a portare a termine i propri compiti nel modo corretto prevalgono su qualsiasi altro sentimento, portando a una crisi che può protrarsi nel tempo fino all’insorgere di una vera e propria depressione.
Ogni mestiere comporta delle responsabilità, ogni ambiente lavorativo può generare tensioni: per questo motivo, è molto importante conoscere questo disturbo e scoprire cosa si può fare per limitarne la comparsa.
Vediamo i dettagli.
Indice
DEPRESSIONE DA LAVORO I SINTOMI PRINCIPALI
Come abbiamo sottolineato poco fa, a tutti capita di provare un po’ di tensione a lavoro: una consegna in tempi brevi, un piccolo screzio, una incomprensione… sono cose che capitano a tutti e tutti noi sappiamo gestirle.
Quando, però, lo stress e le tensioni continuano ad accumularsi incessantemente nel tempo, si può dare il via a un circolo vizioso molto pericoloso: uno stato continuo di agitazione porta a una sensazione di insoddisfazione, che porta di nuovo a maggiore agitazione e così via.
In questi casi, si rischia il Burn Out.
Con questo termine così particolare, utilizzato inizialmente per gli operatori sanitari e poi “allargato” a tutte le professioni, si intende un esaurimento emotivo molto grave, causato da diversi fattori: un continuo sovraccarico, una sensazione di impotenza che porta a considerare il proprio lavoro inutile, una mancanza costante di controllo dei propri impegni e delle proprie mansioni, la convinzione di non essere apprezzati, ma – piuttosto – di venire costantemente sfruttati, la perdita di contatto coi propri colleghi, il progressivo scollamento dagli ideali dell’azienda per cui si lavora… un dipendente in Burn Out si sente solo, abbandonato, poco apprezzato e si chiede se quello che fa ogni giorno abbia un vero valore.
Il manifestarsi di questa condizione non è – come è facile intuire – repentino e imprevedibile: ogni lavoratore passa, di solito, attraverso quattro fasi distinte.
Si parte dall’euforia per il nuovo impiego o il nuovo incarico, si passa alla disillusione (quando ci si rende conto che il lavoro è molto diverso da come lo immaginavamo), si arriva alla frustrazione (con sempre più frequenti episodi di assenteismo) per finire in uno stato di apatia totale, verso i colleghi, gli amici, la propria attività, l’azienda e – in generale – la vita.
Le conseguenze di questo stato d’animo possono essere gravissime e possono comprendere persino atteggiamenti negativi nei confronti non solo degli altri dipendenti, ma anche dei clienti.
A livello fisico, si potrebbero poi sperimentare episodi di insonnia, oltre che una maggiore propensione al consumo di alcool e droghe.
Leggi anche Stretching post lavoro pesante: come farlo
DEPRESSIONE E LAVORO: CHE FARE?
Una soluzione è possibile.
I datori di lavoro possono prevenire l’insorgere di questo disturbo organizzando, in primo luogo, momenti di incontro, di condivisione e di ascolto: un dipendente coinvolto, un lavoratore spinto a esprimere il proprio parere e le proprie opinioni sarà più propenso a manifestare i propri dubbi, “sfogando” le insoddisfazioni e trovando comprensione.
In secondo luogo, poi, si possono organizzare momenti formativi specifici, dedicati ad argomenti delicati quali il lavoro notturno, la comunicazione, l’ergonomia: in Italia, tantissimi enti – per esempio Csao, che organizza corsi per la sicurezza a Torino da moltissimi anni – offrono ogni giorno lezioni mirate, utili per aumentare la consapevolezza sul posto di lavoro.
Lo stress da lavoro correlato è rischioso e non va sottovalutato: è sempre necessario analizzarlo e affrontarlo nei tempi e nei modi corretti, per permette a ogni lavoratore di svolgere le proprie mansioni nel migliore dei modi!
Psicologa e amante dei cani. Ama viaggiare, il buon cibo e studiare la mente umana. Attraverso i suoi articoli e le sue consulenze, aiuta da anni le persone a superare problematiche come ansia, stress e attacchi di panico. Leggi la biografia completa.
Bibliografia
- Jung, J.I., Son, J.S., Kim, Y.O. et al. Changes of depression and job stress in workers after merger without downsizing. Ann of Occup and Environ Med 30, 54 (2018). https://doi.org/10.1186/s40557-018-0266-4
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